Il progetto C.Re.Te.
L'importanza culturale della terracotta
La scultura in terracotta nell’Italia settentrionale tra Quattro e Cinquecento, seppur riscoperta tardivamente dalla critica, affrontata dagli studi solo negli ultimi decenni e in maniera frammentaria, sporadica e localistica, ha giocato un ruolo cruciale nella diffusione del linguaggio rinascimentale. Essa ha favorito la relazione tra le arti, l’innovazione tecnica, il trasferimento di saperi e ha potentemente stimolato la creatività degli artisti, cambiando radicalmente il rapporto tra il pubblico e la scultura. Si può affermare che la coroplastica, con i "Compianti" distribuiti nelle chiese emiliane così come con i fregi e i grandi busti affacciati dai palazzi lombardi, ha partecipato in modo determinante alla costruzione identitaria di quell’area geografica.
Con il progetto C.Re.Te. (Toward a Catalogue of Renaissance Terracotta Sculpture in North Italy), l’Università di Trento e l’Università di Bologna, con i rispettivi investigator, che già da tempo lavorano sul tema attraverso pubblicazioni, convegni internazionali, mostre e progetti di ricerca per dottorati e assegni, propongono di affrontare il fenomeno della coroplastica rinascimentale del Nord Italia in un’ottica finalmente globale e trasversale. Si trattò infatti di un fenomeno che riguardò in modo simultaneo e interrelato tutta l’area racchiusa tra le Alpi e l’Appennino.
Gli obiettivi
Il progetto ha l’obiettivo di catalogare in modo sistematico e sintetico, attraverso un database digitale (aperto e aggiornabile), tutte le opere in terracotta realizzate nell’Italia settentrionale nei secoli XV e XVI. A tale scopo saranno reclutati due contrattisti di ricerca (uno per ciascuna unità) che attraverso indagini condotte sul campo oltre che sulla frammentaria bibliografia disponibile, raccoglieranno e inseriranno le informazioni nel database.
Gli esiti della mappatura costituiranno la base per una riflessione critica sul fenomeno, nei suoi aspetti storici, tecnologici, sociali e più generalmente culturali. Tali riflessioni confluiranno in un volume open access con saggi che affronteranno il tema sotto diversi punti di vista. L’organizzazione e l’analisi dei materiali garantirà una maggior consapevolezza del patrimonio, favorendone quindi la conservazione, la fruizione e la valorizzazione.
Inoltre, il progetto avrà ricadute sul piano internazionale, grazie al dialogo che verrà avviato con alcune delle più prestigiose istituzioni museali che conservano testimonianze significative della scultura fittile rinascimentale del Nord Italia: il Museo del Bargello di Firenze, il Bode-Museum di Berlino, il Musée du Louvre di Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York.